Elisabetta Pala è una cara amica, una delle prime persone del mondo del vino che ho conosciuto quando, tre anni fa, ci siamo trasferiti in Sardegna. Perciò, quando questa giovane produttrice ci ha confermato la sua adesione alla nostra iniziativa #SorsiAperiWeb Digitale, mi ha fatto molto piacere. Conoscevo già gli ottimi vini di Elisabetta e apprezzavo molto il packaging accattivante, innovativo.
Mora&Memo, l’originale brand di una figlia d’arte
Elisabetta (o Betta, come la chiamano parenti e amici) fa parte della quarta generazione di una famiglia di vignaioli di Serdiana (Cagliari). Sin da piccola, la vite, la terra e i profumi della cantina diventano il suo pane quotidiano. Un’esperienza che l’ha portata presto ad amare l’arte di produrre vini e a perseguire una carriera come imprenditrice vitivinicola indipendente. Nel 2011, quando era ancora piuttosto giovane, Betta decise di fare il grande salto, e mise le base per realizzare il suo sogno di creare un proprio brand di vini. Solo due anni più tardi, questo sogno divenne realtà.
Indipendenza nella tradizione è un valore ben rappresentato anche nel packaging delle sue creazioni. Elisabetta ha scelto di raffigurare il tipico “moro” sardo, tratto dai “Quattro Mori”, come una donna, che diventa dunque la Mora. E la Mora è vestita da bandita (o bandida), in una provocatoria inversione di genere degli antichi briganti sardi. Invece la Memo è appunto la memoria, ed esprime il forte legame con la famiglia, la terra e le esperienze passate in mezzo ai filari. Le bottiglie dei vini di Mora&Memo hanno una forma originale e femminile e sono chiuse da eleganti tappi in vetro.

Foto della vigna del sito di Mora&Memo
Ica Monica di Sardegna DOC 2017, protagonista del #SorsiAperiWeb
Elisabetta ha scelto di presentare virtualmente insieme a noi il suo vino Ica Monica di Sardegna DOC. Secondo Betta, il vitigno Monica rappresenta molto bene il sud della Sardegna e trova in Serdiana un terroir che gli permette di esprimersi al meglio. I vigneti si trovano in una zona di colline calcaree e a tratti marnose, e convivono con la macchia mediterranea e con gli ulivi.
La fermentazione con macerazione sulle bucce è innescata da lieviti selezionati e va avanti a temperatura controllata per 8-10 giorni. Alla fine della fermentazione, Ica affina prima in vasche di acciaio inox e poi in bottiglia.
Nel bicchiere, Ica si presenta con un colore rubino brillante e seducente. I suoi profumi ricordano la frutta rossa (mora e ciliegie) con lievi sentori floreali. All’assaggio è morbido, sapido e persistente.
Ica Monica di Sardegna DOC (13% alc/vol) è un vino assai versatile. Accompagna bene primi, pizza e secondi di carne e risulta ottimo da abbinare ad aperitivi e chiacchierate, virtuali o dal vivo. Non vedo l’ora di assaggiarlo di nuovo durante il mio prossimo picnic in riva al mare.